Report
RAPPORTO TRA I CONSUMI FINALI DI ENERGIA E I CONSUMI TOTALI DI ENERGIA
Abstract:
Il rapporto tra i consumi finali di energia e i consumi totali di energia misura l'efficienza complessiva della conversione dell'energia contenuta nelle fonti primarie. La differenza tra queste due grandezze corrisponde ai consumi nei processi di conversione (come la produzione di elettricità e la raffinazione del petrolio), ai consumi interni degli impianti di produzione di elettricità e alle perdite nella distribuzione e nella fornitura.
Dal 1990 al 2019 il rapporto medio del nostro Paese (70,3%) è superiore alla media europea (62,1%).
L’incremento di efficienza, dovuta ad esempio all'aumento della produzione lorda di energia elettrica da impianti di cogenerazione (a partire dal 1999), viene parzialmente compensato dal peso crescente di fonti energetiche secondarie (elettricità, derivati petroliferi) nei consumi finali di energia, ciò spiega la variabilità dell’indicatore. Negli ultimi anni si osserva un incremento del rapporto dovuto essenzialmente all’aumento della quota di energia rinnovabile.
Dal 1990 al 2019 il rapporto medio del nostro Paese (70,3%) è superiore alla media europea (62,1%).
L’incremento di efficienza, dovuta ad esempio all'aumento della produzione lorda di energia elettrica da impianti di cogenerazione (a partire dal 1999), viene parzialmente compensato dal peso crescente di fonti energetiche secondarie (elettricità, derivati petroliferi) nei consumi finali di energia, ciò spiega la variabilità dell’indicatore. Negli ultimi anni si osserva un incremento del rapporto dovuto essenzialmente all’aumento della quota di energia rinnovabile.
Descrizione:
Il rapporto tra i consumi finali di energia e i consumi totali di energia misura l'efficienza complessiva della conversione dell'energia contenuta nelle fonti primarie. La differenza tra queste due grandezze corrisponde ai consumi nei processi di conversione (come la produzione di elettricità e la raffinazione del petrolio), ai consumi interni degli impianti di produzione di elettricità e alle perdite nella distribuzione e nella fornitura.
Scopo:
Valutare l'efficienza complessiva della conversione dell'energia primaria dalle diverse fonti in energia utilizzabile, al fine di aumentare l'efficienza dell'approvvigionamento energetico.
Rilevanza:
È di portata nazionale oppure applicabile a temi ambientali a livello regionale ma di significato nazionale
È in grado di descrivere il trend senza necessariamente fornire una valutazione dello stesso
È semplice, facile da interpretare
Fornisce una base per confronti a livello internazionale
Misurabilità:
Adeguatamente documentati e di fonte nota
Aggiornati a intervalli regolari e con procedure affidabili
Facilmente disponibili o resi disponibili a fronte di un ragionevole rapporto costi/benefici
Un’ “adeguata” copertura spaziale
Un’ “idonea” copertura temporale
Solidità:
È basato su standard nazionali/internazionali e sul consenso nazionale/internazionale circa la sua validità
È ben fondato in termini tecnici e scientifici
Presenta attendibilità e affidabilità dei metodi di misura e raccolta dati
Comparabilità nel tempo
Comparabilità nello spazio
Principali riferimenti normativi e obiettivi:
Tra gli obiettivi del Pacchetto Clima-Energia l'Unione Europea ha stabilito un obiettivo indicativo di riduzione dei consumi energetici del 20% entro il 2020 aumentando l'efficienza rispetto allo scenario tendenziale (Modello Primes 2007). Il Consiglio Europeo del 23 e 24 ottobre 2014 ha approvato il quadro per il clima e l'energia 2030 che fissa, tra i principali obiettivi, la riduzione al 2030 del fabbisogno di energia primaria europeo di almeno il 32,5%, calcolato rispetto alle proiezioni tendenziali elaborate con lo scenario Primes.
In attuazione della governance UE dell'energia, l'Italia ha inviato alla Commissione il Piano nazionale integrato per l'energia e clima - PNIEC per gli anni 2021-2030. Il PNIEC, che si basa sulle strategie e sui piani nazionali esistenti, quali la Strategia energetica nazionale adottata a novembre 2017, e assorbe i precedenti documenti programmatori, fissando i target al 2030 in materia di efficienza energetica, fonti rinnovabili, e riduzione delle emissioni inquinanti. In merito ai consumi di energia primaria nel PNIEC si prevede che l’Italia raggiungerà l'obiettivo indicativo di riduzione del 43% rispetto allo scenario tendenziale (Primes 2007). Sono inoltre stabiliti degli obiettivi di riduzione dei consumi di energia finale tramite regimi obbligatori di efficienza energetica. Tali obiettivi si traducono nella riduzione dei consumi finali di energia, in ciascuno degli anni dal 2021 al 2030, di un valore pari allo 0,8% dei consumi annui medi del triennio 2016-18, mediante politiche attive.
In merito ai principali riferimenti normativi nazionali per gli obiettivi al 2020 si cita il D.Lgs. n. 102/2014, modificato ed integrato dal D.Lgs.14 luglio 2020, n. 73, che contiene le disposizioni di recepimento della Direttiva 2012/27/UE, come modificata dalla Direttiva 2018/2002/UE.
Per ciò che concerne l'efficienza energetica e gli obiettivi al 2030 si riporta un elenco dei principali atti normativi:
Regolamento UE n. 2018/1999 del Parlamento europeo e del Consiglio dell'11 dicembre 2018 sulla governance dell'Unione dell'energia.
Direttiva UE 2018/2002 (cd. Direttiva EED) sull'efficienza energetica (che modifica la precedente Direttiva 2012/27/UE), recepita dal Decreto legislativo n. 73 del 14 luglio 2020. Il decreto legislativo ha a tal fine apportato integrazioni e modifiche al D.Lgs. n. 102/2014.
Direttiva (UE) 2018/844 che modifica la direttiva 2010/31/UE sulla prestazione energetica nell'edilizia e la direttiva 2012/27/UE sull'efficienza energetica (Direttiva EPBD-Energy Performance of Buildings Directive), recepita dal Decreto legislativo n. 48 del 10 giugno 2020
Direttiva UE 2018/2001 sulla promozione dell'uso dell'energia da fonti rinnovabili.
In attuazione della governance UE dell'energia, l'Italia ha inviato alla Commissione il Piano nazionale integrato per l'energia e clima - PNIEC per gli anni 2021-2030. Il PNIEC, che si basa sulle strategie e sui piani nazionali esistenti, quali la Strategia energetica nazionale adottata a novembre 2017, e assorbe i precedenti documenti programmatori, fissando i target al 2030 in materia di efficienza energetica, fonti rinnovabili, e riduzione delle emissioni inquinanti. In merito ai consumi di energia primaria nel PNIEC si prevede che l’Italia raggiungerà l'obiettivo indicativo di riduzione del 43% rispetto allo scenario tendenziale (Primes 2007). Sono inoltre stabiliti degli obiettivi di riduzione dei consumi di energia finale tramite regimi obbligatori di efficienza energetica. Tali obiettivi si traducono nella riduzione dei consumi finali di energia, in ciascuno degli anni dal 2021 al 2030, di un valore pari allo 0,8% dei consumi annui medi del triennio 2016-18, mediante politiche attive.
In merito ai principali riferimenti normativi nazionali per gli obiettivi al 2020 si cita il D.Lgs. n. 102/2014, modificato ed integrato dal D.Lgs.14 luglio 2020, n. 73, che contiene le disposizioni di recepimento della Direttiva 2012/27/UE, come modificata dalla Direttiva 2018/2002/UE.
Per ciò che concerne l'efficienza energetica e gli obiettivi al 2030 si riporta un elenco dei principali atti normativi:
Regolamento UE n. 2018/1999 del Parlamento europeo e del Consiglio dell'11 dicembre 2018 sulla governance dell'Unione dell'energia.
Direttiva UE 2018/2002 (cd. Direttiva EED) sull'efficienza energetica (che modifica la precedente Direttiva 2012/27/UE), recepita dal Decreto legislativo n. 73 del 14 luglio 2020. Il decreto legislativo ha a tal fine apportato integrazioni e modifiche al D.Lgs. n. 102/2014.
Direttiva (UE) 2018/844 che modifica la direttiva 2010/31/UE sulla prestazione energetica nell'edilizia e la direttiva 2012/27/UE sull'efficienza energetica (Direttiva EPBD-Energy Performance of Buildings Directive), recepita dal Decreto legislativo n. 48 del 10 giugno 2020
Direttiva UE 2018/2001 sulla promozione dell'uso dell'energia da fonti rinnovabili.
DPSIR:
Risposta
Tipologia indicatore:
Performance (tipo B)
Riferimenti bibliografici:
Database Eurostat
Limitazioni:
La rilevanza dell'indicatore a livello regionale è ridotta, rispetto al livello nazionale, per effetto della distribuzione non uniforme degli impianti di produzione di elettricità sul territorio nazionale.
Ulteriori azioni:
Non compilato
Frequenza rilevazione dati:
Annuale
Accessibilità dei dati di base:
EUROSTAT
Fonte dei dati di base:
EUROSTAT (Ufficio Statistico delle Comunità Europee)
Descrizione della metodologia di elaborazione:
Il dato è calcolato come rapporto tra "Consumo finale di energia", definito dalla somma dei consumi finali di energia dei settori Industria, Trasporti e Altri settori (Residenziale, Servizi, etc.) e il "Consumo interno lordo di energia", definito da produzione primaria + prodotti recuperati + importazioni + variazioni delle scorte - esportazioni - bunkeraggi.
Core set:
Non compilato
Altri Core set:
Non compilato
Periodicità di aggiornamento:
Annuale
Copertura spaziale:
Nazionale
Copertura temporale:
1990-2019
L'indicatore è rilevante in quanto fornisce informazioni fondamentali per valutare l'efficienza complessiva della conversione dell'energia primaria dalle diverse fonti in energia utilizzabile. Il dato nazionale è stato aggiornato secondo la metodologia Eurostat. L'indicatore, disponibile a livello nazionale, può essere calcolato anche a livello regionale. |
Stato:
Buono
Descrizione/valutazione dello stato:
L’indicatore fornisce un’informazione indiretta dell’efficienza di conversione delle fonti energetiche primarie. Il valore dell’indicatore nazionale nel 2019 è rimasto invariato rispetto all’anno precedente (72,8%), mentre la media europea è del 64,6%, con un aumento di 0,7 punti percentuali rispetto al 2018 (Tabella 1).
Trend:
Positivo
Descrizione/valutazione del trend:
Dal 1990 al 2019 il rapporto medio tra consumi finali e consumi totali di energia nel nostro Paese (70,3%) è superiore alla media europea del periodo (62,1%) (Tabella 1 e Figura 1). L’incremento di efficienza, dovuta ad esempio all'aumento della produzione lorda di energia elettrica da impianti di cogenerazione (a partire dal 1999), viene parzialmente compensato dal peso crescente di fonti energetiche secondarie (elettricità, derivati petroliferi) nei consumi finali di energia, ciò spiega la variabilità dell’indicatore. Dal 2011 si osserva un andamento crescente del rapporto dovuto essenzialmente all’incremento della quota di energia rinnovabile. Lo stesso andamento si osserva per la media europea.
Variabili:
Non compilato
Commenti:
Nel 2019, la quota di consumi finali del nostro Paese rispetto ai 28 paesi europei è del 10,7% (Tabella 2). Dal 1990, quando i consumi finali dell’Italia costituivano il 10,1%, la percentuale è aumentata con alcune oscillazioni fino al 2005, quando i consumi finali nazionali costituivano 11,7% dei consumi europei. Successivamente si osserva una diminuzione della quota dei consumi. Nel 2019, i consumi finali nazionali subiscono una contrazione del 14% rispetto al 2005, contro una contrazione a livello europeo del 6%.
Allegati:
Allegato | Dimensione |
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