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INTENSITÀ ENERGETICHE FINALI SETTORIALI E TOTALE

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Abstract: 
Il confronto interno all’Unione Europea mette in evidenza che l’intensità energetica primaria dell’Italia resta più bassa della media europea per effetto della storica carenza di fonti primarie di energia (che ha favorito la creazione di comportamenti e infrastrutture parsimoniose nell’uso dell’energia e una struttura produttiva non eccessivamente energivora), della forte fiscalità (che ha aumentato il costo delle fonti energetiche all’utenza finale oltre i valori degli altri paesi), del più basso reddito pro capite e del clima relativamente mite. Secondo una graduatoria crescente dei valori di intensità energetica primaria l’Italia si colloca al 6° posto tra i paesi europei.
Descrizione: 
L'indicatore misura l'efficienza energetica dei sistemi economici, cioè la quantità di energia necessaria per unità di PIL prodotto. In particolare, l'intensità energetica primaria è definita dal rapporto tra il consumo interno lordo di energia e il PIL, mentre l'intensità energetica finale è definita dal rapporto tra il consumo finale di energia e il PIL.
Scopo: 
Valutare la relazione esistente tra l'andamento dei consumi energetici e la crescita economica, al fine di aumentare l'efficienza del consumo energetico.
Rilevanza: 
È di portata nazionale oppure applicabile a temi ambientali a livello regionale ma di significato nazionale
È in grado di descrivere il trend senza necessariamente fornire una valutazione dello stesso
È semplice, facile da interpretare
Fornisce un quadro rappresentativo delle condizioni ambientali, delle pressioni sull’ambiente o delle risposte della società, anche in relazione agli obiettivi di specifiche normative
Fornisce una base per confronti a livello internazionale
Misurabilità: 
Adeguatamente documentati e di fonte nota
Aggiornati a intervalli regolari e con procedure affidabili
Facilmente disponibili o resi disponibili a fronte di un ragionevole rapporto costi/benefici
Un’ “adeguata” copertura spaziale
Un’ “idonea” copertura temporale
Solidità: 
È basato su standard nazionali/internazionali e sul consenso nazionale/internazionale circa la sua validità
È ben fondato in termini tecnici e scientifici
Presenta attendibilità e affidabilità dei metodi di misura e raccolta dati
Comparabilità nel tempo
Comparabilità nello spazio
Principali riferimenti normativi e obiettivi: 
Con la Decisione n.1386/2013/UE, l'Unione Europea definisce il VII programma generale di azione in materia ambientale fino al 2020. Il 14 ottobre 2020 la Commissione europea ha presentato la proposta di decisione che istituisce l' VIII programma di azione per l'ambiente dal 2021 al 2030.
Non sono applicabili obiettivi a questo indicatore.
DPSIR: 
Determinante, Risposta
Tipologia indicatore: 
Efficienza (tipo C)
Riferimenti bibliografici: 
ENEA, Rapporto Energia e Ambiente, anni vari
Eurostat, https://ec.europa.eu/eurostat/data/database
Limitazioni: 
Non compilato  
Ulteriori azioni: 
Non compilato  
Frequenza rilevazione dati: 
Annuale
Accessibilità dei dati di base: 
EUROSTAT
MSE, Bilancio Energetico Nazionale
Fonte dei dati di base: 
EUROSTAT (Ufficio Statistico delle Comunità Europee)
Descrizione della metodologia di elaborazione: 
L’indicatore è costituito da più parametri:
• il rapporto tra il consumo interno lordo dell'energia e il prodotto interno lordo (PIL) ai prezzi di mercato a valori concatenati 2015 per un determinato anno civile.
• il rapporto tra il consumo finale e PIL ai prezzi di mercato a valori concatenati 2015, mentre l’intensità settoriale è data dal rapporto tra consumi finali in tep e valore aggiunto a valori concatenati 2015.

Core set: 
Non compilato  
Altri Core set: 
Non compilato  
Periodicità di aggiornamento: 
Annuale
Copertura spaziale: 
Nazionale
Copertura temporale: 
1995-2019
ENEA calcola le intensità energetiche finali totali e settoriali a livello sia nazionale sia regionale. I dati sono adeguatamente documentati e di fonte nota e ben fondati in termini scientifici e tecnici. Sono semplici e facili da interpretare. Hanno una estesa copertura temporale, nonché sono confrontabili a livello spaziale e consentono un confronto a livello internazionale.
Stato: 
Buono
Descrizione/valutazione dello stato: 
L’intensità energetica finale nel 2019 è pari a 65,5 tep consumati per milione di €. I vari settori hanno intensità molto diverse (Tabella 1). L’industria manifatturiera e l’agricoltura hanno i valori più elevati: 95,2 tep/M€ e 89,2 tep/M€, rispettivamente. Tra i settori con intensità energetica più bassa si citano il settore edilizio (5,8 tep/M€) e i servizi (15,9 tep/M€).
Trend: 
Positivo
Descrizione/valutazione del trend: 
A fronte di una considerevole variabilità annuale, su un periodo di lungo termine si osserva un andamento decrescente dell’intensità energetica finale, dovuta a una diminuzione di energia impiegata per unità di PIL prodotto. Complessivamente l’intensità energetica finale nel periodo 1995-2019 si è ridotta del 11,1% (Tabella 1). Dei diversi settori l’edilizia e i servizi fanno registrare un sensibile incremento dell’intensità energetica mostrando un utilizzo poco efficiente delle risorse, rispettivamente 146,6% e 47,9% dal 1995 al 2019. D’altro canto gli altri settori, soprattutto l’industria, contribuiscono alla diminuzione dell’intensità. L'intensità energetica dell'industria manifatturiera è scesa del 32,5%, mentre quelle del settore trasporti e agricoltura sono scese rispettivamente del 14,9% e del 15,3%.
Variabili: 
Intensità energetica primaria (ktep/milione di euro)
Intensità energetica finale (ktep/milione di euro).
Commenti: 
Il confronto interno all’Unione Europea evidenzia che sia l’intensità energetica primaria sia l'intensità energetica finale dell’Italia resta più bassa della media europea per effetto della storica carenza di fonti primarie di energia (che ha favorito la creazione di comportamenti e infrastrutture parsimoniose nell’uso dell’energia e una struttura produttiva non eccessivamente energivora), della forte fiscalità (che ha aumentato il costo delle fonti energetiche all’utenza finale ben oltre i valori tipici negli altri paesi), del più basso reddito pro capite e del clima relativamente mite. La serie storica dell’intensità energetica mostra che i valori europei dell’intensità primaria e finale, rispettivamente 102 e 66 tep/M€, si stanno avvicinando a quelli nazionali e che secondo una graduatoria crescente dei valori di intensità energetica primaria l’Italia si colloca al 6° posto tra i paesi europei (Tabelle 2 e 3 e Figura 1).

Allegati: 
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