Report
BENI CULTURALI ESPOSTI A FRANE E ALLUVIONI
Abstract:
L'indicatore fornisce informazioni sui beni culturali a rischio idrogeologico sul territorio nazionale. I beni culturali a rischio frane sono 38.153, dei quali 12.533 sono ubicati in aree a pericolosità elevata P3 e molto elevata P4.
Descrizione:
L'indicatore fornisce informazioni sui beni culturali a rischio idrogeologico sul territorio nazionale. La stima viene effettuata utilizzando come dati di input: a) i beni architettonici, monumentali e archeologici della banca dati VIR - Vincoli In Rete curata dall’ISCR (Istituto Superiore per la Conservazione ed il Restauro); b) la Mosaicatura nazionale ISPRA delle aree a pericolosità da frana dei Piani di Assetto Idrogeologico – PAI armonizzata in 5 classi (pericolosità molto elevata P4, elevata P3, media P2, moderata P1 e delle aree di attenzione AA); c) la Mosaicatura nazionale ISPRA delle aree a pericolosità idraulica elevata P3 con tempo di ritorno fra 20 e 50 anni (alluvioni frequenti), a pericolosità media P2 con tempi di ritorno fra 100 e 200 anni (alluvioni poco frequenti) e a pericolosità P1 (scarsa probabilità di alluvioni o scenari di eventi estremi) (D.Lgs. 49/2010 di recepimento della Direttiva Alluvioni 2007/60/CE), perimetrate dalle Autorità di Bacino Distrettuali e, per i territori di rispettiva competenza, dalle Province Autonome di Trento e Bolzano.
Nella presente edizione, è stato possibile aggiornare esclusivamente il dato relativo ai beni culturali a rischio frane.
Nella presente edizione, è stato possibile aggiornare esclusivamente il dato relativo ai beni culturali a rischio frane.
Scopo:
Fornire un quadro dei beni culturali a rischio frane e alluvioni in Italia.
Rilevanza:
È di portata nazionale oppure applicabile a temi ambientali a livello regionale ma di significato nazionale
È semplice, facile da interpretare
È sensibile ai cambiamenti che avvengono nell’ambiente e/o delle attività antropiche
Fornisce un quadro rappresentativo delle condizioni ambientali, delle pressioni sull’ambiente o delle risposte della società, anche in relazione agli obiettivi di specifiche normative
Fornisce una base per confronti a livello internazionale
Misurabilità:
Adeguatamente documentati e di fonte nota
Aggiornati a intervalli regolari e con procedure affidabili
Facilmente disponibili o resi disponibili a fronte di un ragionevole rapporto costi/benefici
Un’ “adeguata” copertura spaziale
Un’ “idonea” copertura temporale
Solidità:
È basato su standard nazionali/internazionali e sul consenso nazionale/internazionale circa la sua validità
È ben fondato in termini tecnici e scientifici
Presenta attendibilità e affidabilità dei metodi di misura e raccolta dati
Comparabilità nello spazio
Principali riferimenti normativi e obiettivi:
Raccolta, elaborazione, archiviazione e diffusione dei dati in materia di difesa del suolo e di dissesto idrogeologico riferita all'intero territorio nazionale (art. 55 del D. Lgs. 152/2006 “Norme in materia ambientale”); D.L. 180/98 “Decreto Sarno” convertito in Legge 267/1998, DPCM del 29/09/98 (Atto di indirizzo e coordinamento), L. 365/00.
DPSIR:
Stato, Impatto
Tipologia indicatore:
Descrittivo (tipo A)
Riferimenti bibliografici:
Trigila A., Iadanza C., Bussettini M., Lastoria B. (2018) Dissesto idrogeologico in Italia: pericolosità e indicatori di rischio. Edizione 2018. ISPRA, Rapporti 287/2018 (ISBN 978-88-448-0901-0)
Limitazioni:
-
Ulteriori azioni:
-
Frequenza rilevazione dati:
Annuale
Accessibilità dei dati di base:
I beni architettonici, monumentali e archeologici derivano dalla banca dati VIR - Vincoli In Rete curata dall’ISCR (Istituto Superiore per la Conservazione ed il Restauro) (http://vincoliinrete.beniculturali.it/VincoliInRete/vir/utente/login).
Le Mosaicature nazionali della pericolosità da frana e idraulica, elaborate da ISPRA, sono pubblicate sulla piattaforma nazionale IdroGEO (https://idrogeo.isprambiente.it/).
Le Mosaicature nazionali della pericolosità da frana e idraulica, elaborate da ISPRA, sono pubblicate sulla piattaforma nazionale IdroGEO (https://idrogeo.isprambiente.it/).
Fonte dei dati di base:
Autorità di Bacino Distrettuali
ISCR (Istituto Superiore per la Conservazione ed il Restauro)
ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale)
Province Autonome
Descrizione della metodologia di elaborazione:
La stima del rischio è stata effettuata intersecando, in ambiente GIS, i punti dei Beni Culturali VIR – ISCR bufferizzati a 30 m, per approssimare le dimensioni fisiche dei Beni, con le Mosaicature delle aree a pericolosità da frana dei PAI e delle aree a pericolosità idraulica (D.Lgs. 49/2010). Le aree a pericolosità da frana dei PAI includono, oltre alle frane già verificatesi, anche le zone di possibile evoluzione dei fenomeni e le zone potenzialmente suscettibili a nuovi fenomeni franosi.
La vulnerabilità, che rappresenta il grado di danno dell'elemento a rischio nel corso di un evento (compresa tra 0 = nessun danno e 1 = perdita totale), è stata posta cautelativamente pari a 1. Una valutazione della stessa richiederebbe, oltre alla conoscenza della magnitudo dei fenomeni, una schedatura specifica della vulnerabilità da frana e idraulica del singolo bene esposto.
La vulnerabilità, che rappresenta il grado di danno dell'elemento a rischio nel corso di un evento (compresa tra 0 = nessun danno e 1 = perdita totale), è stata posta cautelativamente pari a 1. Una valutazione della stessa richiederebbe, oltre alla conoscenza della magnitudo dei fenomeni, una schedatura specifica della vulnerabilità da frana e idraulica del singolo bene esposto.
Core set:
Non compilato
Altri Core set:
Non compilato
Periodicità di aggiornamento:
Annuale
Copertura spaziale:
Nazionale, regionale, comunale
Copertura temporale:
2021
L’indicatore, che fornisce una base per confronti a livello internazionale, risponde alla domanda di informazione riguardante i beni culturali esposti a frane e alluvioni in Italia. La comparabilità nello spazio è ottima in quanto la metodologia è standardizzata. |
Stato:
Non definibile
Descrizione/valutazione dello stato:
I beni culturali a rischio frane sono 38.153, dei quali 12.533 sono ubicati in aree a pericolosità elevata P3 e molto elevata P4.
Trend:
Non definibile
Descrizione/valutazione del trend:
Non è possibile definire un trend, in quanto le variazioni del numero di beni culturali a rischio frane e alluvioni, rispetto alle precedenti annualità, sono legate all’integrazione/revisione della banca dati dei beni culturali VIR - Vincoli In Rete (ISCR) e all’integrazione/revisione delle mappature delle aree a pericolosità da frana e idraulica (Autorità di Bacino Distrettuali, Province Autonome di Trento e Bolzano), più che all’aggiornamento delle suddette mappe con gli eventi recenti.
Variabili:
Beni culturali;
Aree a pericolosità da frana;
Aree a pericolosità idraulica.
Aree a pericolosità da frana;
Aree a pericolosità idraulica.
Allegati:
Allegato | Dimensione |
---|---|
![]() | 17.45 KB |
![]() | 1.73 MB |
I beni culturali a rischio frane in Italia, elaborati sulla base della banca dati VIR - ISCR (versione del 7 giugno 2021) e della Mosaicatura nazionale della pericolosità da frana (v. 4.0 – Ottobre 2021) sono 38.153 pari al 17,9% del totale (Tabella 1, Figura 1). Se si considerano le classi di pericolosità elevata P3 e molto elevata P4 i beni culturali esposti sono 12.533, pari al 5,9%.
Il numero più elevato di beni culturali a rischio frane in aree a pericolosità P3 e P4 si registra in Campania, Toscana, Marche, Emilia-Romagna e Lazio.