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Rifiuti
- ESPORTAZIONE DEI RIFIUTI SPECIALI NON PERICOLOSI E PERICOLOSIL'indicatore misura le quantità di rifiuti speciali che vengono destinate all'estero ai fini del recupero e dello smaltimento. Nel 2019, la quantità totale di rifiuti speciali esportata è pari a oltre 3,9 milioni di tonnellate, 2,7 milioni di tonnellate sono rifiuti non pericolosi (69,7% del totale) e 1,2 milione di tonnellate sono rifiuti pericolosi (30,3% del totale). I maggiori quantitativi di rifiuti sono destinati alla Germania e all'Austria, rispettivamente 821 mila tonnellate e 443 mila tonnellate.IMPORTAZIONE DEI RIFIUTI SPECIALI NON PERICOLOSI E PERICOLOSIL'indicatore misura le quantità di rifiuti speciali che vengono importate ai fini di un recupero nelle attività produttive. I rifiuti speciali importati in Italia nel 2019 (7,1 milioni di tonnellate) sono costituiti quasi esclusivamente da rifiuti non pericolosi (98,5%); i rifiuti pericolosi, infatti, sono 106 mila tonnellate (1,5% del totale importato). Il maggior quantitativo proviene dalla Germania, circa 2 milioni di tonnellate (27,6% del totale importato), costituito quasi interamente da rifiuti non pericolosi (99,5%), rifiuti prettamente di natura metallica. Segue la Francia, con circa 1,1 milioni di tonnellate (15,2% del totale), costituite, anche queste, prevalentemente da rifiuti metallici.QUANTITÀ DI RIFIUTI SPECIALI INCENERITI E RECUPERATI ENERGICAMENTE E NUMERO DI IMPIANTI DI INCENERIMENTONel 2019 sono stati avviati a incenerimento circa 1,2 milioni di tonnellate di rifiuti speciali di cui 769 mila tonnellate (64,1% del totale) non pericolosi e 430 mila tonnellate (35,9% del totale) pericolosi. Il numero totale degli impianti è pari a 81, di cui 29 autorizzati principalmente al trattamento di rifiuti urbani. La gran parte degli impianti è localizzata al Nord (46) mentre al Centro e al Sud sono presenti rispettivamente 9 e 26 impianti.QUANTITÀ DI RIFIUTI SPECIALI RECUPERATIL'indicatore misura la quantità totale di rifiuti speciali avviati alle operazioni di recupero (R1-R12) di cui all'allegato C del D.Lgs. 152/2006. Nel 2019 i quantitativi di rifiuti speciali recuperati sono consistenti, pari al 70,1% sul totale gestito (164,5 milioni di tonnellate) e il trend risulta in continua crescita (+ 14,1% nell'ultimo triennio). La quantità totale di rifiuti speciali recuperati ammonta a 115,4 milioni di tonnellate, di cui oltre 4,2 milioni di tonnellate sono pericolosi. La regione con il maggior quantitativo di rifiuti speciali recuperato è la Lombardia ( 28,8% del totale recuperato), seguita dal Veneto ( 11%) e dall'Emilia-Romagna ( 8,8%).QUANTITÀ DI RIFIUTI SPECIALI SMALTITI IN DISCARICA, E NUMERO DI DISCARICHEL'indicatore mostra la quantità di rifiuti speciali smaltiti in discarica per categoria e per tipologia di rifiuti e il numero di discariche. Nel 2019, i quantitativi di rifiuti speciali complessivamente smaltiti in discarica ammontano a circa 12 milioni di tonnellate, pari al 7,3% del quantitativo dei rifiuti speciali gestiti a livello nazionale (circa 164,5 milioni di tonnellate). Rispetto al 2018, si rileva un leggero aumento pari a 101 mila tonnellate (+0,9%), che, tuttavia, evidenzia un andamento sostanzialmente stabile. Il numero totale delle discariche operative è pari a 305; 142 sono discariche per rifiuti inerti (46,5% del totale degli impianti operativi), 153 sono discariche per rifiuti non pericolosi (50,2% del totale), e 10 sono discariche per rifiuti pericolosi (3,3% del totale). Analizzando il triennio 2017 - 2019, si assiste a una progressiva diminuzione del numero totale delle discariche operative che passano da 324 del 2017, a 310 del 2018, e a 305 nel 2019.QUANTITÀ DI RIFIUTI SPECIALI UTILIZZATI COME FONTE DI ENERGIA IN IMPIANTI PRODUTTIVIL'indicatore misura la quantità di rifiuti speciali trattati in impianti produttivi, presenti sul territorio nazionale, in totale o parziale sostituzione di combustibili tradizionali. Nel 2019 sono stati recuperati in impianti di coincenerimento 2 milioni di tonnellate di rifiuti speciali, di cui oltre 1,9 milioni di tonnellate di rifiuti non pericolosi (94,1% del totale) e oltre 121 mila tonnellate (5,9% del totale) da rifiuti pericolosi. Il quadro impiantistico regionale evidenzia che la maggior parte dei rifiuti speciali, corrispondente al 72,4% del totale, è recuperato nelle regioni del Nord; seguono le regioni del Sud con il 15% e quelle del Centro con il 12,6%.RICICLAGGIO/RECUPERO DI RIFIUTI DA COSTRUZIONE E DEMOLIZIONEI rifiuti da operazioni di costruzione e demolizione costituiscono, in termini assoluti, il flusso più rilevante dei rifiuti speciali prodotti sia a livello europeo sia nazionale. Il settore delle costruzioni, attraverso l’uso intenso delle risorse naturali, genera forti impatti sul territorio e un progressivo impoverimento della materia prima dovuti all'apertura di cave di inerti naturali. La Commissione europea ha, pertanto, ritenuto prioritario monitorare il flusso dei rifiuti provenienti dalle attività di costruzione e demolizione fissando, all’articolo 11 della Direttiva 2008/98/CE relativa ai rifiuti, un obiettivo specifico di preparazione per il riutilizzo, il riciclaggio e altri tipi di recupero di materiale. Nel 2019 il tasso di recupero e riciclaggio dei rifiuti da costruzione e demolizione, pari al 78,1%, si colloca al di sopra dell'obiettivo previsto dalla Direttiva 2008/98/CE del 70%, fissato per il 2020.
- PRODUZIONE DI RIFIUTI SPECIALILa produzione di rifiuti speciali totale, in Italia nel 2019, si attesta a quasi 154 milioni di tonnellate. Tra il 2018 e il 2019 si rileva un aumento nella produzione totale, pari al 7,3%, corrispondente a circa 10,5 milioni di tonnellate. L’incremento registrato è quasi del tutto imputabile ai rifiuti non pericolosi che rappresentano il 93,4% del totale dei rifiuti prodotti; aumentano, infatti, di quasi 10,4 milioni di tonnellate (+7,8%), mentre quelli pericolosi di 111 mila tonnellate (+1,1%). In particolare, i rifiuti non pericolosi prodotti da operazioni di costruzione e demolizione aumentano del 14,2% pari, in termini quantitativi, a 8,5 milioni di tonnellate.