Geosfera
- Uso del territorio
- Qualità dei suoli
- Evoluzione fisica e biologica dei suoli
- Siti contaminati
- Contaminazione dei suoli
- AGGIORNAMENTO CARTOGRAFIA GEOLOGICA UFFICIALEIl Progetto di Cartografia geologica (Progetto CARG) prevede la copertura totale del territorio italiano attraverso la realizzazione dei 636 fogli che costituiscono la Carta geologica d'Italia alla scala 1:50.000.CAMBIAMENTI DI CONSUMO DI SUOLO NELLE AREE SOGGETTE A VINCOLOIl D.Lgs. 42/2004 (Codice Urbani) è il principale riferimento normativo per la tutela, conservazione e valorizzazione del patrimonio culturale (beni culturali e paesaggio). L'incremento di suolo consumato tra il 2017 e il 2018, all’interno delle aree vincolate considerate nel loro complesso (cioè quelle identificate ai sensi dell’art. 142 e dell'art. 136), è pari a più di 1.100 ettari di cui circa un quinto concentrati in Veneto (215 ettari).CONSUMO DI SUOLO IN AREA COSTIERAL'indicatore quantifica le superfici di suolo consumato entro specifiche distanze dalle linee di costa e l'evoluzione temporale del fenomeno. È ormai artificializzato il 23,4% della fascia costiera entro i 300 metri, il 19,7% tra i 300 e i 1.000 metri e il 9,3% tra 1 e 10 km, a fronte di un 7% del resto del territorio.GEOSITIL’indicatore esprime il numero di geositi, siti geologici di importanza tale da determinare un interesse alla loro conservazione e alla loro tutela, che sono stati, ad oggi, individuati, descritti e inventariati nella banca dati Geositi dell'ISPRA.IMPERMEABILIZZAZIONE E CONSUMO DI SUOLOL'indicatore quantifica il suolo consumato a seguito di una variazione da una copertura non artificiale a una copertura artificiale, secondo il principio del consumo di suolo netto, ovvero rileva le trasformazioni da suolo consumato a suolo non consumato (in genere ripristino di cantieri e di altre aree che l’anno precedente rientravano nel consumo di suolo reversibile). Il consumo di suolo netto registrato nel corso del 2018 ha riguardato circa 4.800 ettari di territorio, causando la perdita spesso irreversibile di aree naturali semi-naturali e agricole e dei loro rispettivi servizi ecosistemici.SITI DI ESTRAZIONE DI RISORSE ENERGETICHEL'indicatore quantifica le attività di estrazione di risorse minerarie energetiche (petrolio, gas, vapore) presenti sul territorio nazionale, in termini di ubicazione dei siti, quantità di risorse estratte, riserve disponibili. Indirettamente fornisce indicazioni sulla presenza di potenziali problematiche ambientali. A livello territoriale, la maggiore produzione di idrocarburi si registra in Basilicata per la terra ferma e nella zona “A” - Mare Adriatico settentrionale e centrale per le aree marine. La Toscana è invece la regione con maggior quantità estratta di risorse geotermiche.
- DEGRADO DEL SUOLOIl degrado del suolo e del territorio è un fenomeno complesso su cui incidono molti fattori interdipendenti e non vi è attualmente un consenso scientifico uniforme riguardo alle modalità di valutazione di questi fattori, che possono dare esiti diversi a seconda dei processi considerati. Oltre ai tre sub-indicatori proposti dall'UNCCD nell'ambito della Land Degradation Neutrality (copertura del suolo, contenuto in carbonio organico e indice di produttività del suolo) nel presente indicatore vengono considerati ulteriori indici/parametri, particolarmente rilevanti nel contesto italiano e disponibili a livello nazionale. I risultati mostrano che quasi 11.000 km2 (oltre il 3% del territorio nazionale) sono stati degradati da più di un fattore, ponendo questi territori tra le aree da tenere maggiormente sotto controllo.
- SITI CONTAMINATI DI INTERESSE NAZIONALEL’indicatore fornisce le informazioni principali sui 41 siti contaminati d’interesse nazionale (SIN). La superficie complessiva a terra dei SIN è pari a 171.198 ha e rappresenta lo 0,57% della superficie del territorio italiano. L’estensione complessiva delle aree a mare ricomprese nei SIN è pari a 77.733 ha. La problematica interessa, ad eccezione del Molise, tutte le regioni italiane. In termini di avanzamento delle procedure a terra, noto, sia per i suoli che per le acque sotterranee, per meno del 50% dell’estensione totale dei 35 SIN considerati, si osserva che la caratterizzazione è stata eseguita ad oggi in oltre il 60% della superficie sia per i suoli che per le acque sotterranee, gli interventi di bonifica/messa in sicurezza sono stati approvati con decreto in più del 13% delle superfici (18% nel caso delle acque sotterranee) e il procedimento si è concluso nel 16% della superficie complessiva per i suoli e nel 12% per le acque sotterranee .SITI OGGETTO DI PROCEDIMENTO DI BONIFICA DI INTERESSE REGIONALEL’indicatore fornisce informazioni sui siti d’interesse regionale oggetto di procedimenti di bonifica. I dati raccolti, contenuti nelle anagrafi/banche dati regionali, sono riferiti a 19 Regioni e a 2 Province Autonome e consentono di presentare un quadro dei siti regionali su tutto il territorio nazionale. Dall’analisi sono esclusi i siti di interesse nazionale (SIN) che sono rappresentati con uno specifico indicatore. Nelle anagrafi/banche dati regionali dei siti oggetto di procedimento di bonifica ci sono circa 31.650 siti registrati, di cui oltre 15.100 hanno concluso il procedimento di bonifica. Per il 68% dei siti sono disponibili le relative superfici che ammontano ad un totale di 70.307 ettari, di cui 43.399 ettari relativi ai siti con procedimenti in corso e 26.908 ettari relativi ai siti con procedimento concluso. Sono disponibili dati sullo stato di avanzamento amministrativo per il 99% dei siti con procedimento in corso da cui risulta che il 72% è in attesa di caratterizzazione o con caratterizzazione in corso, il 9% ha l’analisi di rischio approvata o caratterizzazione conclusa, il 14% ha interventi approvati ed il rimanente 4% è costituito da siti con intervento concluso in attesa di certificazione. Lo stato della contaminazione è noto per il 98% dei siti con procedimento in corso. Da tali dati risultano 5.309 siti potenzialmente contaminati, 4.436 siti contaminati e 6.442 siti in attesa di accertamenti analitici. Infine, per quel che riguarda i procedimenti conclusi, solo nel 28% dei casi è stato necessario un intervento di bonifica, nel 63% dei siti il procedimento si è concluso senza intervento, nel 9% dei casi tale informazione non è disponibile.