Trasporti
- CAPACITÀ DELLE RETI INFRASTRUTTURALI DI TRASPORTOL'indicatore permette di monitorare lo sviluppo delle reti infrastrutturali di trasporto. Tra il 1990 e il 2017 sono stati costruiti 758 km di nuove autostrade (+12,3%). L’Italia, considerando la rete ferroviaria ad alta velocità in funzione, detiene il 6° posto nel mondo.CONSUMI ENERGETICI NEI TRASPORTIL'indicatore quantifica il consumo di combustibili nel settore dei trasporti, al fine di contenerlo e/o diversificarlo. Dal 1990 al 2017 i consumi energetici nel settore del trasporto mostrano un duplice andamento: crescente dagli anni novanta e decrescente dal 2007. Al trasporto su strada e ai combustibili fossili spetta la quota ancora preponderante.DIFFUSIONE DI CARBURANTI A MINORE IMPATTO AMBIENTALEIn Italia, la diffusione di carburanti a minor impatto ambientale è discreta rispetto ad altri paesi europei. La parziale esenzione dalle accise per questi carburanti contribuisce alla loro diffusione. Un altro elemento è la possibilità di circolazione nei centri urbani durante i periodi di blocco del traffico per le autovetture alimentate a GPL e metano. Il quantitativo di biocarburanti è pari a circa il 26% del complesso dei combustibili a minore impatto ambientale e questi ultimi rappresentano circa il 12% del consumo di carburanti su strada.DIMENSIONE DELLA FLOTTA VEICOLAREL'indicatore misura la dimensione della flotta veicolare, che costituisce un importante driving factor per la domanda di trasporto stradale e per le pressioni ambientali da essa determinate. In Italia il parco veicolare è il più elevato tra i grandi Paesi dell'UE in rapporto alla popolazione.DOMANDA E INTENSITÀ DEL TRASPORTO MERCIL'indicatore valuta la domanda del trasporto di merci (anche in relazione alla crescita economica) e l'evoluzione nel tempo della ripartizione modale. In Italia, nel periodo 1990-2018, il trasporto merci > di 50km effettuato da vettori italiani > 3,5 t è diminuito del 17,2%. Nello stesso periodo il trasporto merci per ferrovia è diminuito del 3,7 %, per una flessione stimata nel 2018 ma preceduta da un trend in crescita a partire dal 2014 fino al 2017, e rappresenta l’11% del totale (2017), inclusi i vettori esteri. Il trasporto merci via mare e per vie d’acqua interne, la cui quota è pari al 29,5% del totale al 2017 e del 32,5% del totale esclusi gli esteri al 2018, è aumentato dell’81,4% nel periodo 1990-2018 con un forte contributo dovuto alla crescita del traffico container. Il trasporto merci per via aerea presenta un incremento ancor più consistente (+107,4% nel periodo considerato) stabile rispetto al 2017, sebbene la relativa quota sul totale, esclusi gli esteri, si mantenga nel 2018 su valori non rilevanti (0,63%) e sempre in linea con l’anno precedente.DOMANDA E INTENSITÀ DEL TRASPORTO PASSEGGERIL'indicatore misura la domanda di trasporto passeggeri (secondo le diverse modalità) e ne rapporta l'andamento con quello della crescita economica. La domanda di trasporto viene soddisfatta in maniera crescente dal trasporto stradale individuale (autovetture e motocicli) che per incremento e quota modale (80% circa nel 2018) continua a essere predominante rispetto alle altre modalità di trasporto.EMISSIONI DI GAS SERRA DAI TRASPORTIL'indicatore valuta le emissioni di gas serra prodotte dal settore dei trasporti per verificare il raggiungimento degli obiettivi nazionali e internazionali. In Italia i trasporti sono responsabili del 23,3% delle emissioni totali di gas serra. Nel periodo 1990-2017 le emissioni del settore trasporti decrescono del 2,7% (esclusi i trasporti internazionali/bunkers).EMISSIONI DI INQUINANTI ATMOSFERICI DAI TRASPORTIL'indicatore consente di valutare le emissioni dei principali inquinanti atmosferici prodotte dal settore dei trasporti, al fine di verificare il raggiungimento degli obiettivi europei e internazionali di riduzione delle emissioni. In Italia, le emissioni nocive prodotte dal trasporto stradale sono calate notevolmente negli ultimi anni, grazie all’introduzione di catalizzatori, di filtri per particolato fine e di altre tecnologie montate sui veicoli. Le emissioni di ossidi di zolfo, ormai quasi assenti nel trasporto stradale, sono ancora rilevanti nel trasporto via mare. Le emissioni di ossidi di zolfo, di particolato e di ossidi di azoto contribuiscono notevolmente all’inquinamento atmosferico.EMISSIONI SPECIFICHE DI ANIDRIDE CARBONICAL'indicatore permette di valutare l’andamento delle emissioni specifiche di anidride carbonica del parco auto circolante tramite il confronto tra i valori risultanti dalle procedure di omologazione e i valori derivanti dall’utilizzo reale dei veicoli su strada. Esso consente, inoltre, il monitoraggio delle emissioni del parco auto circolante, nonché il rispetto degli accordi volontari tra la Commissione europea e l'industria automobilistica riguardo alle emissioni di anidride carbonica. A partire dal 2001, anno in cui la Motorizzazione Civile ha iniziato a monitorare le emissioni specifiche del parco immatricolato nuovo, esse risultano in continua diminuzione; in particolare nel 2017 le emissioni specifiche del parco nuovo immatricolato in Italia raggiungono i 113,9 g CO2/km.EMISSIONI SPECIFICHE DI NMVOC, NOx e PMStandard di emissione più stringenti (ad esempio l’introduzione di catalizzatori) e miglioramenti nella qualità dei carburanti hanno determinato notevoli diminuzioni nelle emissioni specifiche di NOx (e di altri inquinanti) da parte di automobili e autocarri; ma tali miglioramenti ambientali sono stati in parte controbilanciati dalla crescita del traffico.ETÀ MEDIA DELLA FLOTTA VEICOLAREL'indicatore registra il miglioramento della composizione della flotta veicolare, consentendo di valutare il tempo di diffusione delle nuove tecnologie meno inquinanti. L’età media della flotta è piuttosto alta, in quanto il tasso di penetrazione delle moderne tecnologie è lento. Gli schemi di rottamazione per le autovetture apportano effetti positivi grazie all’introduzione di veicoli meno inquinanti, ma possono anche aumentare l’impatto ambientale dovuto alla costruzione e alla demolizione dei veicoli.FISCALITÀ NEI TRASPORTIL'indicatore permette di valutare in quale misura i livelli di tassazione corrispondano ai costi esterni e favoriscano l'uso di prodotti più puliti, per muoversi verso un sistema dei prezzi che incorpori meglio i costi ambientali. In merito alle accise applicate negli Stati europei, l’Italia, a giugno 2019, risulta al terzo posto sia per la benzina (incidenza pari al 63,8%) dopo Olanda e Grecia e sia per il gasolio auto (incidenza pari al 59,7%) dopo il Regno Unito e Francia.INCIDENTALITÀ NEL TRASPORTOL'indicatore determina i tassi di mortalità e di gravità associati alle diverse modalità di trasporto, al fine di aumentare la sicurezza del trasporto. In Italia, nel 2018, si sono registrati 172.344 incidenti stradali con lesioni a persone che hanno provocato 3.325 morti e 242.621 feriti. Rispetto al 2017 il numero dei morti sulla strada è diminuito dell’1,6%. Gli incidenti e i feriti, invece, presentano una diminuzione rispettivamente dell’1,5% e dell'1,7%. A livello europeo (UE28), nel 2018, prosegue la diminuzione del numero dei morti sulle strade, anche se la tale diminuzione non ha interessato tutti i Paesi. Risultano, infatti, in aumento tra l’altro in Lussemburgo, Estonia, Svezia e Repubblica Ceca.PREZZI DEL TRASPORTOL'indicatore descrive la dinamica dei prezzi del trasporto (passeggeri e merci), evidenziando l'evoluzione nel tempo di questo importante determinante della domanda di trasporto e della sua ripartizione modale. I prezzi medi nazionali al consumo dei prodotti petroliferi utilizzati per il trasporto, espressi come valori medi annuali, nel periodo 2000-2018 mostrano aumenti considerevoli: 47,7% circa per la benzina, 66,8% circa per il gasolio auto, 24,2% circa per il GPL auto. Anche nel 2018 rispetto all'anno precedente gli aumenti per le tre tipologie di prodotti petroliferi considerati continuano.QUOTA DELLA FLOTTA VEICOLARE CONFORME A DETERMINATI STANDARD DI EMISSIONEL'indicatore consente di monitorare la quota della flotta veicolare conforme agli standard di emissione più recenti per i nuovi veicoli. Per le automobili è ancora presente una quota non trascurabile di veicoli a benzina di classe Euro 0 (15,1%), mentre per le auto diesel questa quota è molto inferiore e pari al 3,3% circa. Più preoccupante la situazione del parco commerciale, in gran parte con motorizzazioni diesel, dove il 21,6% dei veicoli “leggeri” (furgoni) e il 39,8% dei veicoli “pesanti” merci sono ancora di classe Euro I o inferiore.SPESE PER LA MOBILITÀ PERSONALEL'indicatore valuta l'entità e le modalità delle spese delle famiglie per i trasporti e se in questo settore venga spesa una quota fissa o variabile del budget familiare. Nel 2018 la spesa media mensile per i trasporti sostenuta dalle famiglie italiane, pari in valori correnti a 292,4 euro, registra un incremento dello 0,7% rispetto all’anno precedente. È inferiore solamente alla spesa media sostenuta per l’abitazione (902,77 euro mensile).