- Macro aree
- Agenti chimici
Agenti chimici
- COMUNI CON STABILIMENTI CON PERICOLO DI INCIDENTE RILEVANTEL'indicatore permette di identificare le aree in cui si riscontra una particolare concentrazione di stabilimenti a rischio di incidente rilevante, fornendo informazioni utili per la pianificazione del territorio, in particolare per la destinazione e l'utilizzazione dei suoli. I comuni in cui sono presenti 4 o più stabilimenti RIR sono 31, distribuiti in 11 regioni: in essi è ubicato circa 1/4 degli stabilimenti a rischio di incidente rilevante presenti in Italia. Le regioni in cui si ritrova il maggior numero di questi comuni sono: la Lombardia (5 comuni) e la Sicilia (4 comuni). Tra i comuni caratterizzati dalla presenza di un numero elevato di stabilimenti si rilevano Ravenna (26 stabilimenti) e Genova (13 stabilimenti), seguite da Trecate, Napoli e Venezia (10), Augusta, Livorno e Filago (8) e Anagni, Brescia e Roma con 7 stabilimenti.
- QUALITÀ DELLE ACQUE - INQUINAMENTO DA PESTICIDIL’indicatore permette di valutare la contaminazione delle acque superficiali e sotterranee da residui di pesticidi immessi nell’ambiente. Il monitoraggio dei pesticidi nelle acque è reso complesso dal numero di sostanze interessate e dall’uso dispersivo. I livelli misurati sono confrontati con i limiti di concentrazione stabiliti dalla normativa vigente. Gli indicatori presentati forniscono un’analisi dell’evoluzione della contaminazione nel decennio 2010-2019 in termini di frequenza di ritrovamento dei pesticidi nelle acque, nonché sul rischio ambientale derivante dal loro utilizzo. I dati del 2019 confermano uno stato di contaminazione già segnalato negli anni precedenti, con superamenti dei limiti soprattutto nelle acque superficiali (25% dei punti di monitoraggio); nelle acque sotterranee il 5% dei punti supera i limiti normativiQUANTITATIVI DI SOSTANZE E PREPARATI PERICOLOSI NEGLI STABILIMENTI A PERICOLO DI INCIDENTE RILEVANTEL’ indicatore analizza la tipologia di sostanze o categorie di sostanze/miscele pericolose più diffuse negli stabilimenti a rischio di incidente rilevante, presenti sul territorio nazionale e dichiarati dai gestori degli stabilimenti soggetti al D.Lgs. 105/2015. Tra le categorie di sostanze pericolose (Allegato 1 - parte 1 del D.Lgs. 105/2015) maggiormente diffuse in termini quantitativi, si rilevano quelle appartenenti alla Sezione “P” - Pericoli fisici, in particolare i liquidi infiammabili. Molto diffuse sono anche le sostanze pericolose per l’ambiente che rientrano nella categoria di pericolosità “E” - Pericoli per l’ambiente. La regione con la maggior presenza di sostanze tossiche risulta la Lombardia (per l’alto numero di stabilimenti) seguita dall’ Emilia Romagna e dal Veneto. Mentre la regione dove sono presenti i maggiori quantitativi di sostanze infiammabili è la Sicilia, seguita dal Friuli-Venezia Giulia, la Lombardia e dalla Sardegna. Si registra una cospicua presenza, distribuita su tutto il territorio italiano, di gas liquefatti infiammabili e gas naturali (GPL e metano) e di prodotti petroliferi.SICUREZZA SOSTANZE CHIMICHE: REACHLa produzione globale di sostanze chimiche è aumentata, passando da 1 milione di tonnellate nel 1930 alle diverse centinaia di milioni di tonnellate attuali. L’Unione Europea (UE) è il secondo produttore mondiale dopo la Cina e si stima che sul mercato europeo siano presenti più di 100.000 sostanze chimiche. L’Italia è il terzo produttore europeo, dopo Germania e Francia, e l'undicesimo a livello mondiale. Le imprese chimiche attive in Italia sono più di 2.800 e occupano circa 112.000 addetti, ma l’uso dei prodotti chimici interessa tutti i settori produttivi. La regolamentazione europea delle sostanze chimiche è probabilmente la più ambiziosa a livello mondiale, il suo scopo è di assicurare un elevato livello di protezione della salute umana e dell'ambiente. Le norme principali di riferimento sono il Regolamento REACH (Registration, Evaluation, Authorisation and Restriction of Chemicals) e il Regolamento CLP (Classification, Labelling and Packaging). La sicurezza nella gestione delle sostanze chimiche è in primo luogo a carico delle imprese che le producono, le importano o le utilizzano. L'ECHA (European Chemicals Agency) e le autorità competenti degli Stati membri dell'UE svolgono un’attività di controllo sugli adempimenti delle imprese e possono intervenire con provvedimenti specifici qualora si dimostri che il rischio delle sostanze per l’uomo e l’ambiente non sia adeguatamente controllato. L’indicatore, attraverso il monitoraggio dei processi regolamentari, fornisce gli elementi per valutare il progresso nel conseguimento degli obiettivi di sicurezza stabiliti dalla normativa.STABILIMENTI CON PERICOLO DI INCIDENTE RILEVANTE (DISTRIBUZIONE PROVINCIALE E REGIONALE)L'indicatore consente di identificare il numero di stabilimenti, per ambito regionale e provinciale, divisi per categoria, in funzione degli adempimenti stabiliti dalla normativa a cui sono soggetti i gestori degli stabilimenti. Al 30 giugno 2021, il numero complessivo degli stabilimenti considerati pericolosi ai fini di un incidente rilevante, presenti in Italia, è pari a 981. Rispetto all'anno 2020, dove il numero di stabilimenti era pari a 996, c'è stata riduzione del numero di stabilimenti (-15). Relativamente alla distribuzione sul territorio nazionale degli stabilimenti notificati, circa un quarto è concentrato in Lombardia e regioni con elevata presenza di industrie a rischio sono anche: Veneto, Piemonte e Emilia-Romagna. Nella quasi totalità delle province italiane è ubicato almeno uno stabilimento a rischio di incidente rilevante.TIPOLOGIE DI STABILIMENTI A PERICOLO DI INCIDENTE RILEVANTEL'indicatore analizza la distribuzione sul territorio nazionale di tutte le categorie di attività industriali definite nel D.Lgs. 105/2015 per gli stabilimenti a rischio di incidente rilevante. L'analisi delle tipologie di stabilimenti permette di definire, sia pure in modo qualitativo, una mappatura del rischio industriale nel nostro Paese. La normativa suddivide gli stabilimenti Seveso in 38 categorie di attività più una trentanovesima categoria (altro) comprendente tutte le attività non rientranti nelle precedenti, sulla base del codice NACE, un sistema di classificazione generale utilizzato per sistematizzare ed uniformare le definizioni delle attività economico/industriali nei diversi Stati membri dell'Unione Europea. Nel 2021, il numero di stabilimenti, subisce una lieve flessione (981 rispetto ai 996 dell'anno scorso).