Autori:
Antonio Caputo, Riccardo De Lauretis
Abstract:
L'indicatore riguarda le emissioni in atmosfera di anidride solforosa (SO2) all'origine dei processi di acidificazione. Le emissioni di anidride solforosa provengono fondamentalmente dai processi energetici. Nel 2019 tali processi hanno contribuito per l'88% alle emissioni complessive di anidride solforosa. Le emissioni di anidride solforosa hanno origine essenzialmente dall'utilizzo dei combustibili fossili (impianti per la produzione di energia, riscaldamento domestico e trasporti); esse possono essere ridotte migliorando la qualità dei combustibili e/o attraverso il trattamento degli effluenti gassosi del processo. La diminuzione delle emissioni di anidride solforosa da processi energetici (-94,5% nel 2019 rispetto al 1990 e -97,2% rispetto al 1980), dovuta all’utilizzo di combustibili con minore tenore di zolfo e di sistemi di abbattimento delle emissioni, ha finora garantito il rispetto dei protocolli internazionali in materia di acidificazione. Le emissioni di anidride solforosa complessive nel 2019 sono inferiori del 74,5% rispetto al 2005.
Descrizione:
L'indicatore riguarda le emissioni in atmosfera di anidride solforosa (SO2) all'origine dei processi di acidificazione. Le emissioni di anidride solforosa provengono essenzialmente dall'utilizzo dei combustibili fossili (impianti per la produzione di energia, riscaldamento domestico e trasporti); esse possono essere ridotte migliorando la qualità dei combustibili e/o attraverso il trattamento degli effluenti gassosi del processo.
Scopo:
Valutare il ruolo dei processi energetici rispetto alle emissioni di anidride solforosa, al fine di diminuire il contributo dell'uso dell'energia all'inquinamento atmosferico.
RILEVANZA - L'indicatore:
È di portata nazionale oppure applicabile a temi ambientali a livello regionale ma di significato nazionale
È in grado di descrivere il trend senza necessariamente fornire una valutazione dello stesso
È semplice, facile da interpretare
È sensibile ai cambiamenti che avvengono nell’ambiente e/o delle attività antropiche
Fornisce un quadro rappresentativo delle condizioni ambientali, delle pressioni sull’ambiente o delle risposte della società, anche in relazione agli obiettivi di specifiche normative
Fornisce una base per confronti a livello internazionale
Ha una soglia o un valore di riferimento con il quale poterlo confrontare
MISURABILITÀ - I dati utilizzati per la costruzione dell’indicatore sono/hanno:
Adeguatamente documentati e di fonte nota
Aggiornati a intervalli regolari e con procedure affidabili
Facilmente disponibili o resi disponibili a fronte di un ragionevole rapporto costi/benefici
Un’ “adeguata” copertura spaziale
Un’ “idonea” copertura temporale
SOLIDITÀ - L'indicatore:
È basato su standard nazionali/internazionali e sul consenso nazionale/internazionale circa la sua validità
È ben fondato in termini tecnici e scientifici
Presenta attendibilità e affidabilità dei metodi di misura e raccolta dati
Comparabilità nel tempo
Comparabilità nello spazio
Principali riferimenti normativi e obiettivi:
La Direttiva 2001/81/CE, recepita in Italia dal Decreto legislativo n. 171 del 2004, ha fissato il tetto delle emissioni nazionali di SO2 da raggiungere entro il 2010 a 475 kt. La direttiva costituisce la trasposizione a livello comunitario del Protocollo di Göteborg del 1999 per combattere l’acidificazione, l’eutrofizzazione e l’ozono troposferico
Nel 2012 il protocollo è stato aggiornato con l’introduzione di un nuovo limite per le emissioni nazionali di SO2, da raggiungere entro il 2020. A differenza della normativa previgente, l’obiettivo non è più espresso in valore assoluto, ma come percentuale di riduzione ed è pari al 35% del livello di emissione registrato nel 2005.
Nel 2012 il protocollo è stato aggiornato con l’introduzione di un nuovo limite per le emissioni nazionali di SO2, da raggiungere entro il 2020. A differenza della normativa previgente, l’obiettivo non è più espresso in valore assoluto, ma come percentuale di riduzione ed è pari al 35% del livello di emissione registrato nel 2005.
DPSIR:
Pressione
Tipologia indicatore:
Descrittivo (tipo A)
Riferimenti bibliografici:
ISPRA, Quality Assurance/Quality Control Plan for the Italian Emission Inventory, Year 2021
http://www.sinanet.isprambiente.it/it/sia-ispra/serie-storiche-emissioni/quality-assurance-quality-control-plan-for-the-italian-emission-inventory
ISPRA, Informative Inventory Report, Year 2021
http://www.sinanet.isprambiente.it/it/sia-ispra/serie-storiche-emissioni/informative-inventory-report/view
http://www.sinanet.isprambiente.it/it/sia-ispra/serie-storiche-emissioni/quality-assurance-quality-control-plan-for-the-italian-emission-inventory
ISPRA, Informative Inventory Report, Year 2021
http://www.sinanet.isprambiente.it/it/sia-ispra/serie-storiche-emissioni/informative-inventory-report/view
Limitazioni:
La rilevanza dell'indicatore si riduce passando dal livello nazionale a quello locale, per effetto della distribuzione non uniforme della produzione e del consumo di energia sul territorio nazionale.
Ulteriori azioni:
Non compilato
Frequenza rilevazione dati:
Annuale
Accessibilità dei dati di base:
ISPRA, Inventario delle emissioni in atmosfera
Fonte dei dati di base:
ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale)
Descrizione della metodologia di elaborazione:
Stima effettuata nell'ambito della predisposizione dell'inventario nazionale delle emissioni. Per calcolare i dati anche a livello regionale e provinciale, occorre stimare alcune informazioni, in assenza di specifici rilevamenti statistici.
Core set:
Non compilato
Periodicità di aggiornamento:
Annuale
Copertura spaziale:
Nazionale
Copertura temporale:
1980-2019
Le stime sono calcolate in conformità alle caratteristiche di trasparenza, accuratezza, consistenza, comparabilità, completezza richieste dalla metodologia di riferimento per la realizzazione dell’Inventario nazionale delle emissioni in atmosfera. Sono disponibili dati a livello nazionale. È possibile calcolarli a livello regionale e provinciale. |
Stato:
Buono
Descrizione/valutazione dello stato:
Nel 2019 le emissioni complessive di anidride solforosa sono pari a 104,9 kt, quelle da processi energetici 92,3 kt, con una diminuzione rispettivamente del 3,6% e del 2,8% rispetto all’anno precedente (Tabella 1).
Trend:
Positivo
Descrizione/valutazione del trend:
La diminuzione delle emissioni di anidride solforosa da processi energetici (-94,5% nel 2019 rispetto al 1990 e -97,2% rispetto al 1980), dovuta all’utilizzo di combustibili e carburanti più puliti, ha finora garantito il rispetto dei protocolli internazionali in materia di acidificazione. Le emissioni complessive nel 2019 sono inferiori del 74,5% rispetto al 2005 (Tabella 1 e Figura 1).
Titolo Tabella 1: Emissioni di anidride solforosa complessive e da processi energetici (a) Fonte ISPRA Legenda (a) Escluse le emissioni di origine naturali (vulcani) Anno Emissioni complessive di SO2 di cui da processi energetici Mt Mt 1980 3.460 3.353 1981 3.197 3.091 1982 2.954 2.851 1983 2.550 2.450 1984 2.260 2.157 1985 2.061 1.957 1986 2.063 1.958 1987 2.165 2.059 1988 2.103 1.995 1989 2.001 1.893 1990 1.783 1.693 1991 1.672 1.583 1992 1.574 1.487 1993 1.471 1.393 1994 1.388 1.304 1995 1.322 1.241 1996 1.213 1.185 1997 1.138 1.111 1998 1.004 0.977 1999 0.903 0.878 2000 0.756 0.730 2001 0.704 0.679 2002 0.623 0.597 2003 0.525 0.498 2004 0.489 0.460 2005 0.411 0.382 2006 0.389 0.361 2007 0.348 0.319 2008 0.293 0.267 2009 0.241 0.219 2010 0.221 0.200 2011 0.199 0.178 2012 0.180 0.163 2013 0.149 0.135 2014 0.133 0.119 2015 0.127 0.114 2016 0.119 0.106 2017 0.117 0.103 2018 0.109 0.095 2019 0.105 0.092 - Titolo Figura 1: Emissioni di anidride solforosa complessive e da processi energetici (a)
Fonte ISPRA
Legenda (a) Escluse le emissioni di origine naturali (vulcani)
Occorre precisare che per garantire la consistenza e la comparabilità dell’inventario, l’aggiornamento annuale delle emissioni comporta la revisione dell’intera serie storica sulla base delle informazioni disponibili e dei più recenti sviluppi metodologici.