STATO QUANTITATIVO DELLE ACQUE SOTTERRANEE (SQUAS)
Descrizione e scopo:
Lo Stato Quantitativo delle Acque Sotterranee (SQUAS) evidenzia i corpi idrici nei quali risulta critico l’equilibrio, sul lungo periodo, del ravvenamento naturale rispetto ai prelievi di acque sotterranee operati dalle attività antropiche.
È un indice che descrive l’impatto antropico sulla quantità della risorsa idrica sotterranea, individuando come critici i corpi idrici nei quali la quantità di acqua prelevata sul lungo periodo è maggiore di quella che naturalmente si infiltra nel sottosuolo a ricaricare i medesimi. In altre parole, tiene conto del bilancio idrogeologico e quantifica la sostenibilità sul lungo periodo delle attività antropiche idroesigenti presenti in un determinato contesto territoriale, il cui approvvigionamento avviene con acque di falda. Le principali tipologie di prelievi sono quelle per usi irrigui, acquedottistici, industriali, zootecnici ed energetici. La quantità di acqua prelevata e utilizzata per i diversi usi dipende sia dalla disponibilità sia dalla qualità delle risorse idriche presenti nel territoriosia dalla tipologia del tessuto produttivo (agricolo, industriale) e di quello insediativo.
Lo SQUAS non evidenzia solo condizioni di disequilibrio del bilancio idrogeologico sul lungo periodo, ma anche situazioni in cui le attività antropiche (prelievi o impermeabilizzazione del suolo) inducano modificazioni permanenti nel deflusso naturale delle acque sotterranee, dalle zone di ricarica, di transito a quelle di recapito delle acque all'interno di ciascun corpo idrico sotterraneo, nonché situazioni che possano provocare impatti negativi, in termini di quantità, sul raggiungimento degli obiettivi ecologici dei corpi idrici superficiali eventualmente connessi, oppure arrecare danni significativi agli ecosistemi terrestri dipendenti, comportando uno scadimento della qualità dello stesso corpo idrico sotterraneo.
È un indice che descrive l’impatto antropico sulla quantità della risorsa idrica sotterranea, individuando come critici i corpi idrici nei quali la quantità di acqua prelevata sul lungo periodo è maggiore di quella che naturalmente si infiltra nel sottosuolo a ricaricare i medesimi. In altre parole, tiene conto del bilancio idrogeologico e quantifica la sostenibilità sul lungo periodo delle attività antropiche idroesigenti presenti in un determinato contesto territoriale, il cui approvvigionamento avviene con acque di falda. Le principali tipologie di prelievi sono quelle per usi irrigui, acquedottistici, industriali, zootecnici ed energetici. La quantità di acqua prelevata e utilizzata per i diversi usi dipende sia dalla disponibilità sia dalla qualità delle risorse idriche presenti nel territoriosia dalla tipologia del tessuto produttivo (agricolo, industriale) e di quello insediativo.
Lo SQUAS non evidenzia solo condizioni di disequilibrio del bilancio idrogeologico sul lungo periodo, ma anche situazioni in cui le attività antropiche (prelievi o impermeabilizzazione del suolo) inducano modificazioni permanenti nel deflusso naturale delle acque sotterranee, dalle zone di ricarica, di transito a quelle di recapito delle acque all'interno di ciascun corpo idrico sotterraneo, nonché situazioni che possano provocare impatti negativi, in termini di quantità, sul raggiungimento degli obiettivi ecologici dei corpi idrici superficiali eventualmente connessi, oppure arrecare danni significativi agli ecosistemi terrestri dipendenti, comportando uno scadimento della qualità dello stesso corpo idrico sotterraneo.
Linea di attività del progetto:
Linea 2
Descrizione della metodologia di elaborazione:
L'attribuzione della classe di stato quantitativo (SQUAS) per ciascun corpo idrico sotterraneo viene effettuata sulla base dei criteri generali definiti dal D.Lgs. 30/09 (Allegato 3) e sui criteri tecnici di dettaglio da applicare nelle diverse tipologie di corpi idrici/complessi idrogeologici. In generale lo stato quantitativo viene definito per i singoli corpi idrici, o raggruppamenti degli stessi, attraverso l'analisi del bilancio idrogeologico su un periodo medio-lungo, attribuendo la classe "buono" alle situazioni di bilancio positivo o nullo, e classe "scarso" dove il bilancio è negativo, ovvero le situazioni nelle quali le risorse idriche prelevate mediamente ogni anno superano quelle di ravvenamento naturale. Vanno verificati, inoltre, i relativi impatti che i prelievi di acque sotterranee possono recare agli ecosistemi terrestri e ai corpi idrici superficiali, in termini di mancato conseguimento degli obiettivi ambientali, eventualmente connessi ai corpi idrici sotterranei. Ultima verifica è l'individuazione dell'entità degli impatti in termini di alterazione del deflusso naturale delle acque sotterranee da parte dei prelievi o del ravvenamento naturale degli acquiferi (impermeabilizzazione dei suoli) che possono comportare ingressione del cuneo salino o migrazione di contaminanti in falda. Il livello delle falde o la portata delle sorgenti sono pertanto i parametri che vengono monitorati con periodicità e frequenza idonee a calcolare lo stato quantitativo nei diversi corpi idrici sulla base del modello concettuale elaborato per questi ultimi, dove sono ben identificate le aree di ricarica, le modalità di deflusso, le zone e l'entità dei prelievi.
Tale indicatore segue le frequenze di monitoraggio definite dal D. Lgs. 30/09: il monitoraggio è differenziato in monitoraggio di sorveglianza eseguito su tutti i corpi idrici, la cui periodicità dipende dallo stesso corpo idrico e il monitoraggio operativo, solo sui corpi idrici a rischio, eseguito almeno una volta all’anno.
L’indicatore viene elaborato con dettaglio regionale e nazionale sulla base dei dati inviati dai distretti Idrografici per il Reporting WFD 2016, ai sensi del D Lgs 152/2006 e s.m.i.
La classificazione dello stato quantitativo dei corpi idrici sotterranei viene rappresentata attraverso 2 colori che rappresentano le 2 classi di qualità: verde stato buono, rosso stato scarso.
Tale indicatore segue le frequenze di monitoraggio definite dal D. Lgs. 30/09: il monitoraggio è differenziato in monitoraggio di sorveglianza eseguito su tutti i corpi idrici, la cui periodicità dipende dallo stesso corpo idrico e il monitoraggio operativo, solo sui corpi idrici a rischio, eseguito almeno una volta all’anno.
L’indicatore viene elaborato con dettaglio regionale e nazionale sulla base dei dati inviati dai distretti Idrografici per il Reporting WFD 2016, ai sensi del D Lgs 152/2006 e s.m.i.
La classificazione dello stato quantitativo dei corpi idrici sotterranei viene rappresentata attraverso 2 colori che rappresentano le 2 classi di qualità: verde stato buono, rosso stato scarso.
Dati di base associati:
x
Ambito territoriale:
Regioni
Anno iniziale:
2015
Anno finale:
2015
Periodicità di aggiornamento:
Sessennale
Unità di misura:
Classi di qualità
Fonti:
dati inviati dai distretti Idrografici per il Reporting WFD 2016, ai sensi del D Lgs 152/2006 e s.m.i.
Note:
X
- Titolo: STATO QUANTITATIVO DELLE ACQUE SOTTERRANEE_2010_2015_DATI REPORTING WFD 2016
Tema:
Idrosfera