EMISSIONI DI GAS A EFFETTO SERRA DA TRASPORTI
Descrizione e scopo:
Le emissioni di gas serra sono in gran parte dovute alle emissioni di anidride carbonica (CO2), connesse, per quanto riguarda le attività antropiche, principalmente all’utilizzo dei combustibili fossili: il macrosettore energetico, comprendente anche riscaldamento domestico e trasporti, copre più dell’80% delle emissioni di gas climalteranti in Italia. Contribuiscono all’effetto serra anche il metano (CH4), le cui emissioni sono legate principalmente all’attività di allevamento nell’ambito di quelle agricole, allo smaltimento dei rifiuti e alle perdite nel settore energetico, e il protossido di azoto (N2O), derivante principalmente dalle attività agricole e dal settore energetico, inclusi i trasporti. Il contributo generale all’effetto serra dei gas fluorurati (HFCs, PFCs, SF6, NF3) è minore rispetto ai suddetti inquinanti e la loro presenza deriva essenzialmente da attività industriali e di refrigerazione. Le emissioni dei gas serra sono calcolate con riferimento alla metodologia IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change) e sono espresse in termini di tonnellate di CO2 equivalente applicando i coefficienti di Global Warming Potential (GWP) di ciascun composto.
L'indicatore valuta le emissioni di gas serra prodotte a livello regionale dal settore dei trasporti stradali e altre sorgenti mobili per verificare il raggiungimento degli obiettivi nazionali e internazionali. In Italia i trasporti sono responsabili del 25.2% delle emissioni totali di gas serra nel 2019. Inoltre, l'indicatore considera la presenza in atmosfera dei tre principali gas serra (anidride carbonica, metano e protossido di azoto); gli altri gas serra regolamentati, F-gas, non sono rilevanti per questo settore.
L'indicatore valuta le emissioni di gas serra prodotte a livello regionale dal settore dei trasporti stradali e altre sorgenti mobili per verificare il raggiungimento degli obiettivi nazionali e internazionali. In Italia i trasporti sono responsabili del 25.2% delle emissioni totali di gas serra nel 2019. Inoltre, l'indicatore considera la presenza in atmosfera dei tre principali gas serra (anidride carbonica, metano e protossido di azoto); gli altri gas serra regolamentati, F-gas, non sono rilevanti per questo settore.
Linea di attività del progetto:
Linea 1
Descrizione della metodologia di elaborazione:
La stima nazionale delle emissioni viene effettuata nell’ambito della realizzazione dell’inventario delle emissioni in atmosfera attraverso l’uso di appropriati fattori di emissione e/o modelli di stima. Le stime sono effettuate per singolo gas e quindi espresse in termini di CO2 equivalente. La metodologia internazionale di riferimento è indicata in ambito IPCC (IPCC Guidelines for National Greenhouse Gases Inventories, Revised 1996; Good Practice Guidance and Uncertainty Management in National Greenhouse Gas Inventories, IPCC 2000; 2006 IPCC Guidelines for National Greenhouse Gas Inventories). Il National Inventory Report – NIR 2021 descrive in dettaglio le stime italiane.
La metodologia per la stima nazionale prevede il ricalcolo dell’intera serie storica per ogni modifica/aggiornamento realizzato. Conseguentemente, per i settori e gli inquinanti la cui stima nazionale ha subito degli aggiornamenti anche gli indicatori regionali risentono di tali modifiche.
La disaggregazione territoriale a livello provinciale delle stime nazionali delle emissioni in atmosfera viene realizzata da ISPRA ogni 5 anni (4 anni a partire dal 2021) (De Lauretis et al., 2009) ed è disponibile sul sito web della Rete del Sistema Informativo Nazionale Ambientale http://emissioni.sina.isprambiente.it/serie-storiche-emissioni/ nella cartella Disaggregazione dell’inventario nazionale. La disaggregazione provinciale viene ottenuta mediante l’applicazione di una metodologia top-down, attraverso cui alle stime nazionali viene associata una variabile proxy correlata all’attività delle sorgenti emissive. Per i settori emissivi Snap (Selected nomenclature for air pollution) e per gli inquinanti disaggregati valgono le seguenti ipotesi: esistenza di una correlazione forte tra l’emissione di una data attività ed il valore della variabile proxy; forte significatività della correlazione nel passaggio dalla scala nazionale a quella locale. La pubblicazione “La disaggregazione a livello provinciale dell’inventario nazionale delle emissioni” fornisce il quadro metodologico generale delle stime provinciali.
La disaggregazione provinciale delle emissioni di gas a effetto serra da trasporti. Le stime vengono prodotte procedendo separatamente per i due settori di riferimento, cioè trasporti stradali e tutte le altre modalità di trasporto. Si adotta una procedura distinta per la disaggregazione a livello provinciale delle emissioni nazionali provenienti dai due macrosettori suddetti nell’anno di riferimento, sulla base di specifiche proxy, descritte di seguito:
• trasporto su strada: le emissioni nazionali vengono disaggregate sulla base del parco circolante per provincia e categoria veicolare (fonte Ministero delle infrastrutture e della Mobilità Sostenibili), dei flussi di traffico autostradali per tratta e per categoria veicolare (fonte AISCAT) e del valore aggiunto per provincia (fonte Istat), a seconda della modalità di guida (ambito autostradale, urbano ed extraurbano) e della categoria veicolare (automobili, veicoli commerciali leggeri, mezzi pesanti, autobus, ciclomotori e motocicli) considerate;
• trasporto da altre sorgenti mobili: le emissioni provenienti dalle altre modalità di trasporto si disaggregano distintamente per tipologia di sorgente:
- trasporto militare: la disaggregazione utilizza la distribuzione della popolazione residente (fonte Istat);
- trasporto ferroviario: si utilizza come proxy l’estensione della rete ferroviaria locale non elettrificata (fonte Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, RFI, Istat);
- vie di navigazione interne: la stima nazionale viene disaggregata attribuendone una quota al traffico passeggeri ed una al traffico merci. Il traffico merci viene quindi ripartito tra le tredici province del bacino del Po, mentre il traffico passeggeri viene ripartito sulla base dei natanti - kilometro, per località di servizio nel trasporto passeggeri pubblico di linea (fonte Conto Nazionale delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili del Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili);
- trasporto marittimo: viene utilizzato il dato di emissione per porto calcolato a partire dal numero di navi arrivate per porto (fonte Eurostat) e dei fattori di emissione per classe di nave basati sui risultati di uno studio sulle emissioni portuali nazionali del 2005;
- trasporto aereo: viene utilizzata la stima delle emissioni di gas serra per aeroporto prodotta da Eurocontrol.
Per gli anni 1990, 1995, 2000, 2005, 2010, 2015 e 2019, è stata applicata una articolata metodologia di disaggregazione provinciale, a partire dai dati nazionali di emissione, sulla base delle specifiche variabili proxy per categoria emissiva e per sostanza. Per l’anno 2017 la disaggregazione a livello regionale è stata ottenuta applicando una metodologia semplificata elaborata ad hoc basata sulla stima nazionale e sulle informazioni desunte dalle variabili proxy 2019, in modo da mantenere la coerenza della serie storica.
Si noti che la disaggregazione regionale corrisponde al dato nazionale per lo stesso anno di riferimento per due motivi prendendo in considerazione il dato extra-regio (non incluso nei dati regionali) che contabilizza le emissioni per attività di crociera per il traffico marittimo nazionale.
Coerentemente con la metodologia di stima delle emissioni nazionali dei gas serra,vengono considerate nel totale nazionale di riferimento le emissioni derivanti da: aviazione nazionale, trasporto stradale, tratte ferroviarie non elettrificate, navigazione nazionale, trasporto gas attraverso pipelines.
La metodologia per la stima nazionale prevede il ricalcolo dell’intera serie storica per ogni modifica/aggiornamento realizzato. Conseguentemente, per i settori e gli inquinanti la cui stima nazionale ha subito degli aggiornamenti anche gli indicatori regionali risentono di tali modifiche.
La disaggregazione territoriale a livello provinciale delle stime nazionali delle emissioni in atmosfera viene realizzata da ISPRA ogni 5 anni (4 anni a partire dal 2021) (De Lauretis et al., 2009) ed è disponibile sul sito web della Rete del Sistema Informativo Nazionale Ambientale http://emissioni.sina.isprambiente.it/serie-storiche-emissioni/ nella cartella Disaggregazione dell’inventario nazionale. La disaggregazione provinciale viene ottenuta mediante l’applicazione di una metodologia top-down, attraverso cui alle stime nazionali viene associata una variabile proxy correlata all’attività delle sorgenti emissive. Per i settori emissivi Snap (Selected nomenclature for air pollution) e per gli inquinanti disaggregati valgono le seguenti ipotesi: esistenza di una correlazione forte tra l’emissione di una data attività ed il valore della variabile proxy; forte significatività della correlazione nel passaggio dalla scala nazionale a quella locale. La pubblicazione “La disaggregazione a livello provinciale dell’inventario nazionale delle emissioni” fornisce il quadro metodologico generale delle stime provinciali.
La disaggregazione provinciale delle emissioni di gas a effetto serra da trasporti. Le stime vengono prodotte procedendo separatamente per i due settori di riferimento, cioè trasporti stradali e tutte le altre modalità di trasporto. Si adotta una procedura distinta per la disaggregazione a livello provinciale delle emissioni nazionali provenienti dai due macrosettori suddetti nell’anno di riferimento, sulla base di specifiche proxy, descritte di seguito:
• trasporto su strada: le emissioni nazionali vengono disaggregate sulla base del parco circolante per provincia e categoria veicolare (fonte Ministero delle infrastrutture e della Mobilità Sostenibili), dei flussi di traffico autostradali per tratta e per categoria veicolare (fonte AISCAT) e del valore aggiunto per provincia (fonte Istat), a seconda della modalità di guida (ambito autostradale, urbano ed extraurbano) e della categoria veicolare (automobili, veicoli commerciali leggeri, mezzi pesanti, autobus, ciclomotori e motocicli) considerate;
• trasporto da altre sorgenti mobili: le emissioni provenienti dalle altre modalità di trasporto si disaggregano distintamente per tipologia di sorgente:
- trasporto militare: la disaggregazione utilizza la distribuzione della popolazione residente (fonte Istat);
- trasporto ferroviario: si utilizza come proxy l’estensione della rete ferroviaria locale non elettrificata (fonte Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, RFI, Istat);
- vie di navigazione interne: la stima nazionale viene disaggregata attribuendone una quota al traffico passeggeri ed una al traffico merci. Il traffico merci viene quindi ripartito tra le tredici province del bacino del Po, mentre il traffico passeggeri viene ripartito sulla base dei natanti - kilometro, per località di servizio nel trasporto passeggeri pubblico di linea (fonte Conto Nazionale delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili del Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili);
- trasporto marittimo: viene utilizzato il dato di emissione per porto calcolato a partire dal numero di navi arrivate per porto (fonte Eurostat) e dei fattori di emissione per classe di nave basati sui risultati di uno studio sulle emissioni portuali nazionali del 2005;
- trasporto aereo: viene utilizzata la stima delle emissioni di gas serra per aeroporto prodotta da Eurocontrol.
Per gli anni 1990, 1995, 2000, 2005, 2010, 2015 e 2019, è stata applicata una articolata metodologia di disaggregazione provinciale, a partire dai dati nazionali di emissione, sulla base delle specifiche variabili proxy per categoria emissiva e per sostanza. Per l’anno 2017 la disaggregazione a livello regionale è stata ottenuta applicando una metodologia semplificata elaborata ad hoc basata sulla stima nazionale e sulle informazioni desunte dalle variabili proxy 2019, in modo da mantenere la coerenza della serie storica.
Si noti che la disaggregazione regionale corrisponde al dato nazionale per lo stesso anno di riferimento per due motivi prendendo in considerazione il dato extra-regio (non incluso nei dati regionali) che contabilizza le emissioni per attività di crociera per il traffico marittimo nazionale.
Coerentemente con la metodologia di stima delle emissioni nazionali dei gas serra,vengono considerate nel totale nazionale di riferimento le emissioni derivanti da: aviazione nazionale, trasporto stradale, tratte ferroviarie non elettrificate, navigazione nazionale, trasporto gas attraverso pipelines.
Dati di base associati:
-
Ambito territoriale:
Regioni
Anno iniziale:
1990
Anno finale:
2019
Periodicità di aggiornamento:
Biennale
Unità di misura:
Tonnellate CO2 equivalenti (tCO2eq)
Fonti:
Ispra
Note:
Per maggiori dettagli sul tema:
http://emissioni.sina.isprambiente.it/serie-storiche-emissioni/
https://annuario.isprambiente.it/
http://emissioni.sina.isprambiente.it/serie-storiche-emissioni/
https://annuario.isprambiente.it/
- Titolo: Emissioni di gas a effetto serra del settore trasporti (tonnellate di CO2 equivalente)
Tema:
Emissioni atmosferiche